Mi accende il fornello?

Venditore al citofono: “Signora mi accende il fornello e mi dice se c’è il gas?”

Si lo so, ti starai domandando per quale motivo un venditore porta a porta dovrebbe porre una domanda del genere.  Sappi che siamo rimasti basiti anche noi la prima volta che l’abbiamo sentito.

Eppure è talmente spiazzante come richiesta che può capitare di assecondare la persona al citofono e di tornare rispondendo “sì c’è”.

Fin qui, tutto bene. Il problema è il sotterfugio studiato in quello che ne consegue.

E cioè: “perfetto signora, mi apre così le faccio mettere una firma per il controllo?”

Ecco, partiamo dal fatto che controllare che ci sia o meno gas è lavoro di un tecnico mandato dal distributore, che può essere Italgas o qualunque altro distributore sul territorio nazionale.

Tecnico che, non vi chiederà mai nessuna firma.

Inutile spiegare che, il foglio su cui porrai la firma, non è nient’altro che un nuovo contratto di fornitura camuffato da controllo!

 

IL CONSIGLIO DI TRUFFE GAS E LUCE: il distributore locale se manda un tecnico per eventuali controlli non richiede firme. Perciò non firmate nulla.

Quì è l’autorità!

Col tempo le truffe aumentano e se non aumentano, cambiano le sfaccettature con cui vengono realizzate.

Se è vero che il postino suona sempre 2 volte, ricordati che il venditore porta a porta invece suona soltanto una volta. Questo perché il postino conclude il suo lavoro nel momento in cui recapita la posta ed è quindi importante per lui riuscire a portare a termine il proprio lavoro (e non dover tornare), insistendo quindi con il campanello (almeno, questo in un mondo ideale, ma non polemizziamo).

Il venditore porta a porta (vpp), che ti ricordo il suo unico scopo è “fare numeri” non ha tempo da perdere. Deve suonare a più campanelli possibili ed entrare in più aziende possibili. La regola è: suono ovunque ed entra dappertutto. Si inizia, nel caso dei campanelli, dai piani più alti premendo continuamente e scendendo man mano che si preme un nuovo pulsante verso i citofoni dei piani inferiori.

Questo permette di escludere i piani alti nel caso non risponda nessuno e quindi partire dai piani in cui è palese ci sia qualcuno in casa, grazie al citofonico “chi è?”.

Ed è proprio alla domanda “chi è?” che i venditori porta a porta si studiano le risposte più stravaganti pur di farsi aprire e riuscire ad incontrare un inquilino o un titolare d’azienda.

O meglio, l’agenzia, che manda i vpp sul territorio, insegnano loro quale frase dire per farsi aprire.

Ti ricordo che questa gente lavora solo con i numeri e funziona pressappoco in questo modo:

  • Suono 100 campanelli;
  • 50 mi aprono;
  • con 20 riesco a parlarci;
  • 2 li chiudo e gli appioppo un contratto.

 

Anche se qualche risposta l’abbiamo già vista ce ne sono altre delle quali devi venire assolutamente a conoscenza.

Eccone una:

  • Venditore al citofono: “Buongiorno, Autorità per l’energia elettrica mi apre il portoncino?

Nulla di più falso.

Per prima cosa, l’Autorità non viene e non verrà mai a citofonare, nè in Azienda, nè tantomeno a casa tua.

Seconda cosa, forse peggio della prima, non si chiama nemmeno più così dal 2016. Prima era AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas metano e il Sistema Idrico), adesso si chiama ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Questa gente sfrutta l’ignoranza in materia delle persone e la loro buonafede.

Attenzione perchè come sempre l’appioppo è dietro l’angolo.

 

IL CONSIGLIO DI TRUFFE GAS E LUCE: fate la faccia tosta e chiedete direttamente, se chi avete davanti è un venditore porta a porta. Dopo di che, seguite le 10 Regole d’Oro scritte da noi.

Il Tizio con il finto cartellino

Anche questa, come la truffa de “La finta mail”, non è propriamente legata al mondo dell’energia se non per il fatto che l’approccio è dovuto ad un cartellino di riconoscimento con foto e logo di un fornitore conosciuto.

Il problema qui è però un po’ più grave, per lo meno a nostro avviso, perché si tratta di un vero e proprio ladro che vuole intrufolarsi in casa tua o nella tua azienda per sottrarti subito o in un secondo momento parte dei tuoi beni.

Si parte dallo stesso sistema: suonano il campanello corredati di un cartellino e vestiti di tutto punto, si spacciano per tecnici o supervisori o altro. Una volta essere riusciti ad entrarti in casa con la scusa di un controllo dell’impianto o di prendere le letture, chiedono di andare in bagno. Questo è soltanto uno stratagemma per addentrarsi in una camera (dove noi italiani siamo soliti “nascondere” denaro e preziosi) e rovistare tra le tue cose, portando via soldi o gioielli.

Nel caso di un’azienda o piccola attività, invece, trattasi di sopralluogo prima di un eventuale “colpo”, per capire come entrare, da dove uscire, se ci sono telecamere ecc ecc…

Non male vero?

 

CONSIGLIO 1 DI TRUFFE GAS E LUCE per evitare questa spiacevolissima esperienza, evita di fare entrare estranei anche se ti sembrano affidabili. Fatti dare le generalità e chiedi di aspettarti davanti alla porta, chiudendola. Dopo di che, se sei interessato, verifica telefonicamente, presso l’azienda per cui dicono di lavorare, la loro attendibilità.

 

CONSIGLIO 2 DI TRUFFE GAS E LUCE: Se l’azienda ti conferma di non aver mandato nessuno, chiama i carabinieri e denuncia l’accaduto, per queste cose solitamente partono subito a verificare la situazione.

L’evoluzione della finta telefonata

Abbiamo sempre consigliato di interrompere la chiamata prima possibile senza dire la parola “si” o fornire altri dati. Resta inteso che tale consiglio è sempre valido.

La cosa più importante è non fornire nemmeno un dato, come codici pod/pdr e codice fiscale. Infatti, se dopo aver fornito tali dati interrompi la chiamata il danno oramai è fatto.

Ecco la trovata genio-criminale che questi farabutti hanno studiato per appioppare contratti truffa.

Se segui la prima regola “non fare mai un contratto al telefono” e metti subito giù la cornetta, il problema è evitato. Ma se malauguratamente hai fornito qualcuno dei dati sopra citati e hai messo giù subito dopo, è facile che dopo un paio di mesi tu ti veda arrivare la bolletta di un nuovo fornitore. Il motivo? O meglio, la bastardata?

Molto semplice, siccome questi operatori guadagnano oltre ad un piccolo fisso (quando previsto) un tot a contratto che riescono a “piazzare” si sono studiati un modo per andare a prendere anche tutte quelle persone che mettono giù dopo aver fornito i dati.

Abbiamo i brividi, solo a pensare ciò che ti stiamo per rivelare, ma andiamo avanti.

L’operatore al quale hai messo giù dopo aver fornito i dati, si mette d’accordo con un suo collega del tuo stesso sesso, ed effettua una chiamata al suo numero durante un momento in cui non è al lavoro. La chiamata viene registrata e l’operatore fa finta di rivolgersi a te chiedendo conferma e recitando la procedura per la contrattualizzazione attraverso il telefono.

In pratica un’operatore mentre non è al lavoro si spaccia per te e l’altro lo chiama facendo finta di parlare con te!

Ora già questo modo di lavorare è una truffa, in più mettici anche che, il contratto che ti rifilano e che ti vedrai recapitare a casa senza che tu abbia autorizzato nulla, non è nemmeno vantaggioso, anzi. Ha prezzi esorbitanti, il più delle volte ha prezzi fuori mercato e caratteristiche più che dannose sia per le utenze della tua Azienda e sia se viene fatto un contratto a casa a tua nonna.

 

IL CONSIGLIO DI TRUFFE GAS E LUCE: quando ricevi una telefonata, non fornire nessun dato. I professionisti NON lavorano in questo modo.

La finta telefonata

Ricevi una telefonata, sulla tua linea telefonica.

Ti chiedono in primis conferma che tu, sia tu e ovviamente rispondi “si sono io”.

Ti comunicano che hanno per te un’offerta esclusiva e ti rivolgono alcune domande alle quali tendi a rispondere con un “si”.

Ad esempio: “ha un attimo per ascoltarmi? si. Mi conferma che Lei ha un contratto di fornitura con xxxx? si” e via dicendo.

Si arriva, quindi, alla loro proposta alla quale tu NON vuoi aderire e che non ti interessa per vari motivi. Magari sei preso da altro oppure non sei convinto di dover prendere una decisione alla fine della telefonata. Ti salutano e pensi che sia finita lì. Non ci pensi più. Chissà quante proposte commerciali ricevi quotidianamente.

Un bel giorno, però, dopo circa un paio di mesi ti vedi arrivare una bolletta da un fornitore che non è il tuo. Chiami il numero verde, premi un po’ di tasti e finalmente ti rispondono: chiedi spiegazioni e ti informano che tu hai stipulato un contratto al telefono due mesi prima con una loro collaboratrice che ora non lavora più lì.

Che cosa è successo?

Semplice, hanno preso le tue risposte “si sono io” “si” “si” “si” e le hanno inserite in una registrazione tipo questa:

Operatore registrato: “Mi conferma che lei è il signor XXX?”

Tu registrato: “si sono io”.

Operatore registrato: “ha capito la proposta di contratto che le ho esposto?”

Tu registrato: “si”

Operatore registrato: “vuole aderire all’offerta?”

Tu registrato: “si”

Operatore registrato: “ha capito che sta cambiando fornitore e che le arriverà una nuova bolletta?”

Tu registrato: “si”.

E così via…

Ecco che un paio di mesi dopo trovi una nuova bolletta nella buca delle lettere.

 

IL CONSIGLIO DI TRUFFE GAS E LUCE: quando ricevi una telefonata, ed intuisci che si tratta di una proposta commerciale, evita di fornire i tuoi dati personali, evita anche di dire troppi “si”, ovviamente, e poi chiudi la telefonata.